Inizia a leggersi terrore negli occhi degli orsi, che magari hanno shortato i minimi di Natale "plagiati" dai big trader di Facebook che si dicevano sicuri che tutto sarebbe crollato, che gli Stati uniti era finiti, che la bolla era in procinto di scoppiare.
In realtà bastava guardare il movimento di febbraio 2018 per rendersi conto che, periodicamente le borse fanno dei ritracciamenti, anche profondi, per poi ricoprirli e firmare nuovi massimi.
Ora, non ci sono ancora gli elementi per dire che questo in corso è un rimbalzo strutturato, almeno in Europa, mentre negli Stati Uniti abbiamo il timeframe daily che ha già girato a rialzo.
A breve DAX dovrà confrontarsi con un'area decisiva, quella compresa tra 11000 e 11100 dove potrebbe formarsi un massimo relativo per poi invertire a ribasso. Invece il superamento di 11200 darebbe la conferma decisiva per mettersi LONG nel medio termine.
Detto ciò, rimaniamo in attesa di un nuovo segnale.
STRATEGIA H1: flat, monitoriamo se il timeframe daily girerà a rialzo (come sugli indici USA)
(tenere un'area cuscinetto di 3/5 punti sul prezzo di attivazione, in base alla volatilità di giornata).
ATTENZIONE: Rilascio di Notizie ad Alto Impatto
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