L'ultima seduta di ottava ha confermato l'aumento di volatilità delle ultime sedute, in special modo sugli indici statunitensi e sul petrolio; tutti reduci da vicissitudini geopolitiche. Lo scacchiere iraniano ha fatto rimbalzare Crude Oil su 56.50$ per barile, mentre le dichiarazioni del presidente della Fed di Chicago hanno impattato sugli indici USA.
Evans ha rilasciato dichiarazioni da falco proprio nel momento di minima liquidità del mercato, tra la chiusura della sessione USA e l'apertura di quella nipponica, prima di essere "smentito" dal portavoce del FOMC.
Intanto il danno era fatto, con S&P500 che era ritornato ampiamente sopra 3000 punti salvo poi correggere tutto nella seduta di venerdì e rompere i minimi nelle battute finali. Ma in contemporanea l'affondo più importante l'abbiamo visto su FIB che ha chiuso con una perdita superiore al 2%.
DAX, dal canto suo, è rimasto contenuto nella congestione sviluppatasi sugli ultimi minimi di mercato.
Insomma, in attesa delle banche centrali, dalle quali gli analisti si attendono un taglio dei tassi, dalla BCE il 25 luglio e dalla Fed il 31 luglio, tutto procede come da videoanalisi del 18 luglio.
Lunedì dovrebbero essere toccati i target H1 e poi da lì si dovrebbe rimbalzare, a meno di sorprese dell'ultima ora. Ricordiamoci che siamo ormai giunti ad agosto e complice la riduzione della liquidità potrebbero presentarsi anche affondi importanti, seguiti da immediate correzioni.
STRATEGIA H1: movimento ribassista in corso -----> secondo target 12165 -----> terzo target 12030
SHORT 12252
(tenere un'area cuscinetto di 3/5 punti sul prezzo di attivazione, in base alla volatilità di giornata).
ATTENZIONE: Rilascio di Notizie a Basso Impatto
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