Ricorderai di certo la mia analisi dove rapportavo il grafico del Baltic Dry Index e quello del DAX, adducendo che uno dei due stava sbagliando, e secondo me, dei due, era proprio DAX che stava sbagliando (vedi qui)
Avevo ipotizzato la partenza di una correzione abbastanza profonda verso la fine di marzo, ebbene la minaccia del Corona-virus ha anticipato i tempi e da quasi due ottave stiamo assistendo ad un sell-off sugli indici.
Ma ciò che fa paura, più che la percentuale di ritracciamento, è la velocità con cui essa è stata fatta. Una velocità nettamente maggiore a quella delle crisi del 2008 e del 2001. Ancora una volta i titoli maggiormente presi di mira sono stati i tecnologici, ed in particolare il titolo Tesla.
Fino a metà della presente ottava sono possibili ulteriori affondi che potrebbero portare i prezzi del DAX a fare un bottom in area 11.000 e S&P500 su 2818 e di seguito 2703 invece Nasdaq ha in proiezione 7709 e di seguito 7213
Oltre tale termine temporale gli indici potrebbero tentare un rimbalzo dai bottom fissati, ma questa situazione di depressione dei mercati ci accompagnerà ancora per molte settimane. Infatti già nell'ottava che inizierà il 9 marzo dovremmo vedere una nuova ricaduta di pessimismo.
Questo è il periodo che ci accompagnerà verso la riunione della Fed del 18 marzo, per la quale i mercati prezzano già un ribasso di un quarto di punto del tasso federale e 3 ribassi in totale nel 2020. Eppure ci avevano detto che negli USA tutto andava a gonfie vele.
Questa previsione è redatta il 1 marzo con i dati disponibili al momento.
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