La potenza dei grafici
Cari amici, i grafici non mentono mai. Poi possiamo studiarli insieme all'aspetto macro, insieme all'Open Interest e via dicendo, ma nei grafici è già contenuto tutto ciò che ci serve sapere. Perchè? Perchè il grafico altro non fa che registrare i flussi di denaro che entrano ed escono dal mercato. Quindi è una cartina di tornasole quasi perfetta.
Infatti, l'immobilismo che ha regnato nelle ultime settimane, specialmente sugli indici europei, era il segnale che la benzina per salire era finita. Il Nasdaq, l'indice che ha tirato la volata in tutti questi mesi, macinando record day-by-day, non aggiorna più il suo massimo dal 2 settembre scorso ed ora le sue quotazioni si trovano ben lontane da esso.
La BCE in crisi di leadership
Si aspettavano le decisioni di Fed e BCE per far partire un nuovo rally rialzista ma entrambe hanno deluso. La seconda si trova addirittura in preda ad un caos da leadership. Il presidente Lagarde non perde occasione per mostrarsi completamente inadatta a ricoprire quel ruolo ed anche stavolta è stata smentita, il giorno dopo la conferenza, da alcuni membri del board.
Durante la conference il governatore è stato bombardato da domande riguardo il tasso di cambio EUR/USD, sulla troppa forza della moneta unica che potrebbe essere d'ostacolo alla ripresa, ma la risposta è stata un mantra: "i cambi non rientrano nel mandato della BCE".
Inutile dire che il mercato non ha gradito, come non ha gradito il fatto che non sia stato ampliato il bundle di liquidità, ma questo era quasi impossibile considerato il diktat contrario della Bundesbank che, ricordiamolo, è stata incaricata dalla Corte Costituzionale di vigilare sulla rispondenza del QE alla legge tedesca.
Dulcis in fundo, la scorsa settimana sul sito dell'istituto di Francoforte è comparso un breve comunicato con il quale, alla chetichella. veniva reso noto che si escludeva, temporaneamente, dal calcolo della ratio di leverage l'esposizione bancaria verso la banca centrale.
Ovvero, un'ulteriore azione emergenziale in fatto di supervisione bancaria, un semplice trucco contabile con cui nascondere la situazione di crisi di alcuni istituti bancari sistemici dell'Eurozona e specialmente delle banche spagnole fortemente esposte sul mercato turco.
La causa che ha portato a questa decisione è la solita: "Circostanze eccezionali legate alla crisi da Coronavirus"; mentre il termine "temporaneamente" sta per "fino al 27 giugno 2021".
Powell alla disperata ricerca del "casus belli"
Ma, come dicevamo poc'anzi, non ha brillato neanche la Federal Reserve, che, dopo la supercazzola (passatemi il termine) sul limite all'inflazione, pronunciata al simposio di Jackson Hole, la scorsa settimana è rimasta immobile.
Si perchè mentre, specialmente, l'indice tecnologico chiedeva ulteriore carburante per riprendere la corsa, leggasi aumentao della liqudità, il FOMC nell'ultima riunione prima delle elezioni presidenziali si è limitato a riconfermare tassi fermi fino al 2023 e acquisti di 80 miliardi di Treasuries e 40 miliardi di Mbs al mese.
Poco, troppo poco, per tutti. Ed infatti l'apertura d'ottava degli indici oggi ce lo sta dichiarando. Capisco che Powell ed i suoi consiglieri abbiano voluto evitare l'accusa di interferire nelle prossime elezioni a favore di Trump, ma il bilancio della Fed è fermo da giugno scorso, dopo un aumento esponenziale.
L'effetto shock sperato sull'economia statunitense non c'è stato ed il Nasdaq continuava a salire solo sotto la spinta degli acquisti incondizionati dei retail e di fondi speculativi che per definizione non hanno capitali illimitati come le grandi banche d'affari.
Quest'ultime, le cosiddette "mani forti", stavano alla finestra da mesi, ve l'ho ripetuto come un disco rotto, a costo di diventare noioso, ma questo era lo scenario. Questo non vuol dire che andare LONG sugli indici negli ultimi mesi era sbagliato, al contrario, si è guadagnato e tanto, ma bisogna sapere su quale campo si sta giocando e quando è giunta l'ora di cambiare strategia.
Ora le possibili conseguenze sono due: si va al redde rationem per Main Street e Wall Street oppure la Federal Reserve potrebbe sfruttare i ribassi di questi giorni come "casus belli" e procedere ad iniettare ulteriore liquidità a sostegno dei mercati così che gli unicorni del Nasdaq possano riprendere la corsa.
Rimaniamo in allerta pronti a variare la strategia se e quando necessario.
Cosa aspettarci per questa ottava?
Facciamo un breve riepilogo. Nella scorsa previsione avevo detto di osservare la forza e l'escursione di gamba 1 del nuovo settimanale per intuire la direzione dell'esplosione che sarebbe partita di lì a poco in quanto le ultime candele della congestione erano molto compresse.
Come possiamo vedere nel grafico allegato, gamba 1 del nuovo settimanale partito lunedì 14 settembre praticamente non c'è stata, si è esaurita in un gap-up di apertura ciclo, dopodichè i prezzi si sono messi in stretta lateralità.
Questo poteva essere già un segnale che, nel momento in cui sarebbe partita nuova direzionalità, le probabilità pendevano per un andamento ribassista. Un altro indizio erano i continui ritest dei supporti (sopratutto a Wall Street) dove si erano accumulati molti ordini stop e sappiamo che il mercato esiste per eseguire gli ordini.
I prezzi hanno atteso le scadenze tecniche per andare a rompere a ribasso la congestione, dopo che gamba 3 weekly era stata fermata ancora una volta dal margine superiore della congestione.
Il movimento iniziato questa mattina in apertura è gamba 4 del weekly ed è destinato a durare almeno fino alla chiusura della seduta di oggi o al massimo di mercoledì. Nella seconda parte della presente ottava dovrebbe iniziare il nuovo ciclo settimanale e quindi andremo di nuovo ad analizzare la forza di gamba 1.
Il primo target è 12625 poi il triplo minimo in area 12500 e di seguito 12200.
Intanto in allegato il grafico del nuovo future scadenza dicembre con le nuove FH.
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