Nello stesso momento in cui il CPI statunitense toccava quota 5% su base annua, il governatore della BCE Lagarde confermava invariata la politica monetaria dell'Eurotower ammettendo dei rischi futuri a rialzo dell'inflazione ma rimanendo fedele alla retorica, ormai consolidata, che essa sia solo un fattore transitorio determinato dall'aumento dei prezzi dei beni in determinati comparti economici.
Ma la vittoria delle colombe del board di Francoforte non è stata netta, i falchi hanno solo battuto in ritirata strategica per poi tornare alla carica al simposio di Jackson Hole o nel meeting d'autunno.
Invece, più interessante è stata l'uscita del presidente Macron al G7 che si è tenuto nell'ultimo weekend in Cornovaglia, con la proposta di vendere le riserve auree delle prime potenze mondiali a favore di un piano Marshall per i Paesi africani.
Evidentemente, l'operazione pulizia d'immagine non è riuscita al presidente francese, considerato che nulla di fatto è stato deciso sulla sua proposta e nessun media lo ha incensato come benefattore dell'Africa, provaci ancora Emmanuel!
Forse stava anche cercando di buttare fumo negli occhi sul fatto che il metallo giallo disponibile è solo una piccola frazione di tutto l'oro di carta circolante?
Ma l'evento in sè è stato un fallimento, l'unica decisione partorita è stata la regolamentazione del green-pass dal 1 luglio, mentre l'obiettivo del presidente Biden di accerchiare la Cina non è andato in porto, in quanto i Paesi europei, la cui ripresa economica sta arrancando non possono privarsi di un partner commerciale così importante come la seconda potenza mondiale.
Da parte sua la Cina ha appena adottato una legge che protegge le entità governative e le società commerciali dalle sanzioni estere, non una roba da poco, visto l'attivismo nel campo da parte del partner a stelle e strisce, roba difficile da mandar giù per il Dipartimento di Stato.
Non solo, Pechino ha anche definito il G7 come un piccolo club che non può più permettersi di decidere a tavolino i destini del mondo; ormai il cosiddetto gruppo dei grandi è in totale decadenza se non arriva nuova linfa che gli dia una dimensione multipolare del mondo.
Fed pronta ad agire?
Domani e dopodomani si riunirà il board della Federal Reserve e vedremo se Powell, nella consueta conferenza stampa di chiusura del FOMC, continuerà a parlare ancora di inflazione transitoria dopo che la scorsa settimana l'asta di reverse repo ha toccato un nuovo record di quasi 535$ miliardi da 54 soggetti.
Inoltre, sempre più banche americane stanno invitando le aziende a non depositare più cash che poi le costringe a depositarlo overnight presso la Fed di New York ottenendo treasury come collaterale, gli stessi treasury che la Fed rastrella di giorno sul mercato secondario in seno al programma di QE.
Tra l'altro, la Cina e la Russia sembrano non pensarla come gli USA, considerato che la prima ha imposto una politica di controllo dei prezzi di grano, mais e carne di maiale, ed al contempo ha iniziato a ritirare liquidità, entrando in modalità tapering da maggio scorso.
La Russia, dal canto suo, in poche settimane ha messo a segno ben 3 rialzi del tasso d'interesse che si trova ora al 5.5%, non escludendo ulteriori rialzi nei prossimi mesi, come risposta all'aumento del rischio inflazionistico.
Come vedete, un mondo diviso in due con i Paesi del blocco atlantico che sperano in sempre nuove emergenze per mantenere in vita i programmi di facilitazione quantitativa pur in mezzo a forti pressione inflazionistiche, mentre quelli orientali hanno iniziato a drenare liquidità tornando gradualmente ad un'economia da vera ripresa economica.
Comitato di Basilea benedice crypto
Sul fronte cryptovalute, oggi è arrivato l'ennesimo tweet di Musk che ha risollevato le quotazioni di Bitcoin riportandole in area 40.000 contro dollaro, il quale affermava che Tesla tornerà ad accettare Bitcoin come mezzo di pagamento delle proprie automobili non appena i miners utilizzeranno almeno il 50% di energia pulita con un trend in ascesa.
La vera notizia arriva invece dal Comitato di Basilea che la scorsa settimana ha riconosciuto alle criptovalute lo status di asset, minacciando un aumento delle riserve a garanzia in caso d'iscrizione a bilancio di criptovalute. Una legittimazione come asset di mercato dietro il fantasma di una minaccia.
Insomma, nonostante le ultime settimane siano state di passione per il settore delle monete digitali, il mondo ICO è sempre in fermento ed è in continua evoluzione, intanto potevate pur sempre incassare profitti con il titolo di cui vi ho parlato su Instagram, VAXART che ha guadagnato il 50% circa in due giorni.
Cosa aspettarci per questa ottava?
Il 9 giugno scorso il ciclo settimanale si è chiuso con i prezzi che sono andati a colpire il terzo target che avevo dato, nel punto preciso dove si trovava il magnete tra FH centrali (M nel grafico allegato) .
Dopo una fase di lateralità contraddistinta da forte volatilità per la conferenza della BCE, venerdì 11 giugno è iniziato il nuovo ciclo weekly con i prezzi che si sono riportati ancora una volta al test della FH rialzista di fine movimento.
Infine, questa mattina, all'apertura del mercato europeo abbiamo assistito ad una bull-trap con i prezzi che toccavano un nuovo record assoluto a 15805 (massimo di gamba 1 weekly) per poi ritracciare sotto 15700 e dare vita a gamba 2 del ciclo settimanale,
Quest'ultima ha già colpito il primo target 15674 ed il prossimo target è 15592 (entrambe aree di forti volumi) sotto il quale si aprirebbe un baratro con primo approdo su 15378.
Questo scenario grafico va considerato in vista delle decisioni della Fed di mercoledì prossimo e delle scadenze delle Tre Streghe di venerdì 18 giugno.
Ricordiamo che l'analisi ciclica calcola il ritmo dell'andamento dei prezzi su basi statistiche e che come tale non è da considerarsi una scienza esatta, ma lavora su basi probabilistiche.
Il ciclo settimanale andrà in chiusura entro mercoledì 23 giugno mentre attendiamo la partenza dell'ultima gamba del ciclo mensile che andrà in chiusura a fine mese.
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