I falchi affondano Lagarde
Il meeting della BCE è andato anche peggio di come si pensasse, il blitz sulla forward guidance è stata ostacolato dai falchi che hanno annoverato anche un nuovo membro nei propri ranghi, parliamo del governatore della banca centrale belga Wunsch.
Quest'ultimo, fino al precedente meeting entusiasta della politica ultraespansiva dell'Eurotower, adesso ha cambiato sponda con il risultato che per la prima volta dalla sua esistenza il board della BCE si è spaccato in due.
Da una parte il gruppo di Lagarde che vuole raschiare il fondo del barile rendendo strutturale il PEPP sdoganando l'aggettivo persistente e rimandando ad un futuro assai remoto il rialzo dei tassi, che è però stato fermato nei suoi intenti dal gruppo capitanato dal governatore della Bundesbank il quale si è detto preoccupato dall'idea di un periodo troppo esteso di tassi bassi.
Weidmann ha aggiunto che "i suoi esperti stimano un'inflazione vicina al 5% in Germania a fine anno" (già ora ha superato l'8% n.d.r.) e che "la questione ha generato un dibattito insolitamente acceso" in seno al board. L'inflazione in Germania è già fuori controllo e se si continua semplicemente a calciare in avanti il barattolo c'è il forte rischio che l'Occidente inciampi nella disintegrazione del proprio sistema economico se non si metterà in atto una risposta politico-finanziaria.
Spetterebbe alla politica porre un freno alla crescita astronomica e ingiustificata dei prezzi delle materie prime, in un contesto di economia che stenta a tornare alla normalità, ed a ripristinare i buchi nelle catene di fornitura soprattutto riguardo ai semiconduttori. Anche se Berlino si sta già muovendo in tal senso con Bosch che entro settembre avrà un nuovo stabilimento operativo a Dresda che produrrà microchip.
Pechino: continua l'operazione mercati sicuri
Mentre le banche centrali occidentali si sono cacciate in questo tunnel dal quale non riescono ad uscire senza che questo provochi un crollo di almeno il 30% dei mercati finanziari, in Oriente si corre ai ripari. Infatti la Russia, preoccupata dall'inflazione galoppante ha fatto intervenire la banca centrale con un altro rialzo dei tassi di ben 100 punti portandoli al 6.5% annuo, il 23 luglio, dopo che l'inflazione aveva toccato un tasso annualizzato del 6.5% portandosi vicino al massimo a 5 anni.
L'esempio russo è stato seguito a stretto giro dalla rivale Ucraina che ha posto in essere un aumento dal 7.5% al 8% sempre come mossa di contrasto all'inflazione. Come vediamo quest'ultima sta attaccando anche i Paesi produttori di materie prime, come la Russia, come risultato della rottura delle catene di fornitura internazionali, fenomeno del quale il sottoscritto vi aveva avvertito già dalla fine del 2020. Con molto anticipo rispetto a quando hanno iniziato a parlarne i media di settore; la stampa generalista invece non ne ha ancora preso atto. O non ne vuole parlare al popolo bue.
Tutto ciò mentre la Cina ha continuato le sue pulizie di primavera mirando questa volta al settore educational escludendo dal sistema educativo tutte quelle organizzazioni che ne estraggono profitti e che si quotano in borsa. La decisione del governo ha avuto un effetto devastante sul comparto education tech con il leader Gaotu Techedu che quotava 149 dollari solo lo scorso gennaio e dopo lo tsunami normativo ha chiuso a 3.52 dollari, lo scorso 23 luglio, per un -63.26% in una seduta di borsa.
Insomma, si può dire di tutto contro il governo dittatoriale di Pechino ma gli va riconosciuto che sta portando avanti, da mesi, una pulizia del proprio sistema finanziario, anche a scapito di perdite trilionare, 1 trilione solo nel campo technology dove, tra le altre, ha aggredito niente di meno che Alibaba, dopo aver stoppato l'IPO di Ant Group ed altri.
La Cina sta dimostrando di essere in grado di mettere in sicurezza il proprio sistema economico-finanziario postpandemico, anche facendo crollare i listini, senza registrare contraccolpi sistemici col vantaggio di nazionalizzare, nei fatti, le imprese strategiche.
Questo si ripercuote in modo devastante contro gli investitori statunitensi che non sapendo più dove estrarre profitto puntano, da tempo, con ogni strumento a disposizione sull'ennesima impresa cinese dal grande avvenire.
Ma mercoledì prossimo toccherà alla Federal Reserve comunicare la propria policy monetaria prima della pausa estiva, in questo aiutata dai contagi in grande rimonta in tutto il Vecchio Continente, soprattuto nel Regno Unito, e negli stessi USA dopo il fallimento (voluto?) della campagna vaccinale.
La rinnovata aggressività del virus darà una grossa mano a togliere le castagne dal fuoco al FOMC, anche in vista di Jackson Hole, anche se così non si risolvono i problemi che prima o poi verranno al pettine; Cina docet.
Crypto: boost da Amazon
Buone notizie arrivano dal comparto criptovalutario, in grande sprint da alcune sedute con Bitcoin capofila che è ritornato sopra i 39mila dollari riguadagnando il margine superiore della congestione, la quale nel caso venisse rotta proietterebbe i prezzi su un ritorno in area 47mila dollari.
La spinta per il recupero è partita da una fonte anonima che ha riferito al quotidiano finanziario di Londra A.M. che Facebook avrebbe intenzione di accettare pagamenti in Bitcoin per l'acquisto dei propri prodotti già entro fine anno.
La fonte anonima interna al colosso dell'e-commerce riferisce anche che il progetto non si fermerà a Bitcoin, ma nel tempo verranno aggiunte altre crypto consolidate, oltre a pensare di sviluppare una propria cryptovaluta già nel 2022, precisando che l'ordine è giunto dallo stesso Bezos.
Vedremo se i valori riusciranno a riprendere il volo sostenuti da quest'aiutino, dopo settimane di turbolenze ribassiste.
Cosa aspettarci per questa ottava?
Questa è l'ultima analisi previsionale completa prima del periodo di riposo estivo. Come ogni anno, continuerò anche durante il mese di agosto a pubblicare aggiornamenti flash sia su questo blog sia sul gruppo facebook, quando necessario; mentre a settembre tornerà la versione completa.
Lo sapete da sempre, ad agosto rimango comunque operativo sui mercati mentre preferisco prendermi una pausa operativa invernale più lunga. Se invece tu stai per partire per le meritate vacanze spero non sia incorso nella bear trap posta in essere dal future DAX.
Ebbene sì ragazzi, è tutto da rifare. I prezzi dopo essersi appoggiati su 15000 sono rimbalzati all'inteno della congestione, che dura da mesi, i cui massimi si trovano circa 200 punti sotto il livello dei 16.000 mentre gli indici di Wall Street hanno ripreso ad aggiornare i record.
Il più agguerrito è il Nasdaq, considerata la nuova esplosione di contagi da varianti, ma anche Dow Jones sta tentando di sfondare il muro dei 35000 punti
Tornando al future tedesco, il 20 luglio scorso è partito il nuovo ciclo settimanale con gamba 1 che ha quasi raggiunto perfettamente il quarto target Fibo 15690 riportando i prezzi vicino al margine superiore della congestione.
Nelle prossime candele inizierà gamba 2 weekly che in caso di rottura del supporto volumetrico in area 15500/50 vedrebbe il prossimo obiettivo in area 15430 e di seguito 15306. Ma sarà necessario seguire i prezzi in real-time in quanto ci troviamo all'interno di una congestione.
Il ciclo settimanale andrà in chiusura entro il 30 luglio, mentre vi ricordo che anche il ciclo trimestrale è vicino alla sua chiusura entro la prima decade di agosto; prima di provare a cavalcare un potenziale trend assicuriamoci della rottura confermata della congestione.
Buone vacanze!!
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