La scorsa settimana gli indici di Wall Street hanno raggiunto nuovi record storici, superando anche i multipli della bolla teconologica del 2000 come rapporto MarketCap/PIL ed anche il volume di scambi delle opzioni è esponenzialmente più alto che all'epoca.
Al contempo anche le criptovalue continuano costantemente ad aumentare il loro market cap, nate come diletto per pochi nerd sono ora sulla bocca di tutti e raccolgono ingenti capitali, mentre Bitcoin si è portato all'attacco dei 70.000 dollari.
Senza contare poi il fenomeno delle memestocks e delle memcoins insieme a quello degli short squeeze, in grado di far muovere questi asset anche con variazioni in tripla cifra giornaliere, una roba da folli!!
Eppure in tutto questo chiasso si ode ancora più forte il silenzio della Fed che si appresta a ridurre gli acquisti ma dobbiamo renderci conto che il QE continuerà a livelli emergenziali per almeno altri sei mesi, per poi chiudere definitivamente (forse) solo a giugno 2022 ovvero ben 24 mesi dopo la fine della recessione e prima di allora i tassi non saranno toccati.
E non importa se l'inflazione galoppa e se gli indici dei prezzi al consumo CPI e CPI Core annualizzati hanno raggiunto i massimi dell'inizio degli anni 90 mentre l'equity è così tirato sui record più del momento prima del crollo del 1987 e dello scoppio della bolla tecnologica.
Ora la Fed può percorrere due strade, può diventare falco e bucare questa folle bolla diventando più aggressiva nelle tempistiche oppure continuare cosi come previsto, lasciando che l'inflazione distrugga l'economia con le borse che crolleranno comunque.
In un caso e nell'altro non farti cogliere in contropiede.
ANALISI CICLICA
Come da previsioni, il future DAX, dopo l'artificiale accelerazione partita il 29 ottobre, ha chiuso il ciclo settimanale ieri sul minimo della candela delle ore 10 e nella stessa giornata è partita gamba 1 del nuovo ciclo weekly con la candela delle ore 15.
Quindi, al netto del ritracciamento serale che ha ritestato i minimi relativi, sulle notizie del settore immobiliare cinese, i prezzi stanno ancora costruendo gamba 1 del nuovo settimanale e come possiamo notare dal grafico si trovano sul margine alto della congestione che dura dal 4 novembre.
In caso di rottura di area 16100 il target Fibo successivo sarà 16211 tieni conto che ci troviamo in territorio inesplorato, quindi occhio alla penna, ma al di là dell'analisi macro di cui sopra, i prezzi potrebbero continuare a salire fino al prossimo 25 novembre, anche se in modo meno impetuoso rispetto all'ultima accelerazione.
Da osservare anche che il DAX sta mostrando più forza nelle ultime sedute rispetto a Wall Street, ma prima di salire ancora deve rompere a rialzo la congestione.
Il ciclo weekly andrà in chiusura entro al seduta di lunedì 22 novembre.
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