Rally del mercato ribassista
Il rimbalzo della scorsa ottava che ha fatto segnare il +6% al future di riferimento mondiale si sta rivelando in questi minuti l'ennesimo rally all'interno del mercato orso. Ne abbiamo già parlato giorni fa, sul mercato stiamo vivendo il fenomeno dei gamma squeeze: quando i prezzi raggiungono un estremo, dove alcuni partecipanti entrano in sofferenza, un'esplosione di volatilità, solitamente senza volumi, riporta i prezzi all'estremo opposto.
Questo è ciò che si è verificato la scorsa ottava per l'ennesima volta, solo che questa volta si sono uniti gli hedge fund, gonfiando il rally ai fine di un "abbellimento" del bilancio mensile dopo le tante batoste accusate nelle scorse ottave.
Target prezzo/tempo del S&P500
Ora, l'orso potrebbe riprendere a ruggire violentemente a metà giugno quando la Fed ribadirà le proprie intenzioni tutt'altro che dovish, seguita dalle società che inizieranno a lanciare warning sui propri numeri a ribasso in vista dell'imminente rilascio delle trimestrali.
Quindi, da qui al 15 giugno, in attesa di brekkare e correre verso 3380/3340 i prezzi si riporteranno a ridosso dell'area fatidica 3900/3800. Nel frattempo gli operatori si stanno prefigurando quando la Fed arriverà a sostegno del mercato, la cosiddetta "Fed put", invertendo i rialzi dei tassi e aprendo nuovi QE.
Fed put: dove e quando
La previsione di Bank of America dall'iniziale 3750 è stata abbassata a 3500 ultimamente, mentre una parte della platea indica livelli di prezzo anche inferiori. Secondo me si stanno facendo i conti senza l'oste, poiché la Fed, in questa fase, non vuole un apprezzamento delle borse, in quanto uno sgonfiamento della bolla degli asset è d'aiuto alla lotta all'inflazione, inoltre c'è anche un altro ragionamento basico da fare.
Anche se S&P500 dovesse arrivare in area 3200 e quindi perdere oltre il 30%, ancora verrebbero cancellati solo i guadagni del potente rally post-crollo pandemico. Quindi al momento i prezzi non hanno fatto praticamente nulla e la Fed non ha un prezzo d'ingresso perchè ciò a cui tiene è il mercato del credito, finchè questo funzionerà senza intoppi, come sta avvenendo, la banca centrale non avrà motivo di intervenire a sostegno delle borse.
La Fed non esiterà ad intervenire solo in caso di un crollo disordinato che vada a "far impazzire" gli spread creditizi, e, per ora, non è questo il caso, per cui Powell può continuare indisturbato ad aumentare i tassi e ridurre il bilancio per combattere l'inflazione stellare.
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