La scorsa ottava il mercato ha ricevuto due segnali contrastanti. Il primo derivante dal discorso con cui il governatore Powell è intervenuto al The Brookings Institute, mercoledì scorso, mentre il secondo riguardo il dato Non-Farm-Payrolls.
La pausa della Fed è vicina?
Il presidente Powell non ha servito colpi di scena, ha detto, più o meno, quello che ci si aspettava che dicesse, ma qualsiasi cosa avesse detto il mercato avrebbe sentito quello che avrebbe voluto sentire e siccome era anche l'ultimo giorno del mese gli operatori hanno deciso che era opportuno far accelerare l'azionario verso la luna. In realtà l'unica cosa del suo discorso che potrebbe apparire dovish è che ha fatto notare che il ritmo di rialzo dei tassi POTREBBE essere ridotto già alla prossima riunione, ma neanche questo è un messaggio dovish, piuttosto è una presa d'atto di quanto già sapevamo; un altro rialzo dello 0.75% era solo lo scenario peggiore conteggiato dagli analisti e non quello più probabile.
In realtà, Powell ha poi proseguito con queste frasi che i mercati hanno deciso completamente di ignorare:
1. "Visti i nostri progressi nell'inasprimento della politica, la tempistica di tale moderazione è molto meno significativa rispetto alle questioni relative a quanto dovremo aumentare ulteriormente i tassi per controllare l'inflazione e alla durata del periodo in cui sarà necessario mantenere la politica a un livello restrittivo...";
2. la Fed punta a "tassi reali significativamente positivi";
3. "La storia ci mette in guardia contro un allentamento prematuro della politica. Manterremo la rotta finché il lavoro non sarà terminato".
Mercato del lavoro USA rimane forte
Venerdì scorso invece ci ha pensato il dato sui salari, superiore alle attese, a mandare l'azionario in flash crash ed il dollaro in orbita insieme ai rendimenti dei Treasury, guidati dalla parte più breve.
Il dato ha mostrato 236.000 nuovi posti di lavoro, con una revisione al rialzo di 23.000 rispetto al mese scorso, mentre l'indagine sulle famiglie ha mostrato una perdita di 138.000 posti di lavoro. Il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 3.7%, ma solo perchè il tasso di partecipazione alla forza lavoro è nuovamente sceso. Sia per il mercato che per la Fed non è stata una buona notizia, in vista di una pausa dei rialzi o del pivot. Le aspettative di un taglio dei tassi nel 2023 stanno crollando, mentre quelle di rialzo stanno crescendo.
I vari funzionari della Federal Reserve che sono intervenuti la scorsa settimana, avevano segnalato l'intenzione di aumentare il tasso di riferimento di solo mezzo percentuale nella riunione di dicembre, ma ora le elevate pressioni salariali potrebbero indurli a continuare ad un ritmo più elevato di quello previsto dagli investitori.
Uno squeeze della crescita dei salari o un dato CPI (che verrà rilasciato il giorno prima del FOMC) più elevato nei settori economici dei servizi ad alta intensità di lavoro potrebbero indurre gli analisti ad alzare le stime sul tasso terminale, al di sopra dell'attuale previsione del 5%. Vedremo se la dichiarazione della Fed la prossima settimana distruggerà le speranze dei sostenitori del Fed pivot, nel frattempo non arriverà nessun discorso dai funzionari della Fed a sostegno di quest'ultimi in quanto siamo nel periodo di blackout pre-riunione.
Ottava di riflessione in attesa dell'inflazione
La presente ottava vedrà pochissimi dati in arrivo dagli USA, mentre i volumi e la liquidità, già ridotti ai minimi termini, si andranno ulteriormente assottigliando con l'approssimarsi della pausa natalizia, in antitesi alla prossima ottava che invece vedrà il rilascio del dato sull'inflazione USA e le riunioni del FOMC e della BCE. Mentre questa settimana avremo i dati sull'inflazione cinese, i PPI USA e Cina, la fiducia dei consumatori elaborata dall'Università del Michigan e la produzione industriale tedesca, da attenzionare.
Mercoledì prossimo la Bank of Canada comunicherà la sua decisione e constateremo se replicherà l'atteggiamento dovish della scorsa riunione, che ha accresciuto le aspettative del pivot da parte della Fed, quindi comunque sarà da seguire per lo scenario generale. Le attese sono divise tra un aumento dello 0.25% e dello 0.50%. Ma ad aprire le danze delle decisioni delle banche centrali domani sarà la Reserve Bank of Australia per la quale il consensus prevede un aumento di un quarto di punto che porterà il tasso al 3.1%.
Analisi macro-ciclica: dove andranno i prezzi?
Come avevo indicato nella scorsa analisi, i prezzi sono andati varie volte a fare pressione sulle resistenze decisive in area 4050/4100 e 14600/50 rispettivamente per S&P500 e DAX, con l'aiuto della scarsa liquidità e, soprattutto, a seguito del discorso di Powell del 30 novembre. Le resistenze hanno retto l'impatto ed invertito l'andamento dei prezzi che stanno ora puntando alla ricopertura dell'accelerazione di Powell.
Quest'anno avremo il rally di Santa Claus? Difficile dirlo, in quanto al momento, ogni accelerazione e rottura di livello non è stata accompagnata dai volumi, dall'altra parte i supporti non sono stati ancora violati, quindi i prezzi sono stretti in una congestione.
Esaminando il future S&P500 mini possiamo notare che la trendline che, partendo dal top di gennaio, unisce tutti i massimi relativi dei ritracciamenti successivi ha svolto il suo compito invertendo l'azione dei prezzi ed una chiusura settimanale sotto area 3900 potrebbe annullare le speranze di vedere il classico rally di Natale. Mentre su DAX dovremmo vedere una chiusura settimanale sotto area 13930.
Per vedere il rally invece i prezzi devono abbattere le aree di resistenza fondamentali che abbiamo indicato sopra.
A livello ciclico, come da attese, il 30 novembre è iniziato il nuovo ciclo settimanale che, attualmente si trova in gamba 2. La sua chiusura sarà intorno alla seduta del 12 dicembre. Inoltre, ricordiamo che in questi giorni è prevista la chiusura del ciclo mensile.
Siamo entrati nel periodo di windows dressing per cui facciamo attenzione alla volatilità favorita anche dai bassi volumi e teniamo d'occhio l'andamento del dollaro per prevedere l'andamento dell'azionario.
Di seguito i livelli volumetrici da attenzionare:
S&P500 mini
4200
4134
4050/4100
4000
3900
3826
3775
3742
3705
3635
3600
3544
3395
DAX
15090
14690
14560/14600
14455
14330
14095
13930
13785
13620/50
13600
13460
13225
13165
13060
12955
12840
12760
12640
12430
12272
12110
11950
11680
11210
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Questa previsione è redatta il 5 dicembre con i dati disponibili al momento.
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